Maggio 4, 2024

Pedro el Cruel 

Re di Castiglia e León dal 1350 al 1369; detto il Crudele dai Nemici ed il Giustiziere dagli Amici; secondogenito di Alfonso XI e di Maria del Portogallo; dichiarato erede all’atto della nascita; ultimo Discendente legittimo della Casata di Borgogna, nacque a Burgos il 30 agosto del 1334 e morì a Montiel il 23 marzo del 1369.

Crebbe nel disinteresse del padre coinvolto da una relazione con Eleonora di Guzmán; fu educato dalla madre, con la quale convisse fino alla maggiore età nell'Alcázar di Siviglia; fu istruito da Giovanni Alfonso di Albuquerque, Favorito portoghese del Re.

Fin da Adolescente fu destinato a diverse soluzioni matrimoniali, finché il 1° luglio del 1345 fu fidanzato a Bianca di Borbone, figlia del Conte Filippo di Evreux e della Regina Giovanna II di Navarra.

Il legame durò soli due anni, poiché Alfonso XI ritenne più proficue le nozze del figlio con la Principessa plantageneta Giovanna, figlia di Edoardo III d’Inghilterra e di Filippa di Hainaut.

Anche questa unione, tuttavia, naufragò: durante il viaggio verso la Castiglia, la promessa Sposa si ammalò di peste a Bayonne e ne fu stroncata.

Lo stesso Sovrano castigliano si spense di quel morbo durante l’assedio di Gibilterra, sicché il 26 marzo del 1350 appena sedicenne, Pedro fu proclamato Re restando compresso fra due fazioni: quella della madre e dell’Albuquerque e quella di Eleonora di Guzmán e della Corte.

Il regno fu avviato da una sanguinosa politica: educato all’odio dalla madre, che era stata abbandonata dal marito per Leonora de Guzmán, decretò l’omicidio si Costei; ne costrinse i figli alla fuga e, influenzato ancora da Maria e dal suo Amante Juan Alfonso de Alburquerque, si lasciò coinvolgere in una spietata lotta contro la Nobiltà castigliana che sembrò sottendere al contenimento dei privilegi della feudalità ma, in realtà puntava a rafforzare il suo potere.

La contrapposizione sfociò in una sanguinaria tirannide ed in una serie di orrendi crimini a partire dall’esecuzione del bambino di Juan Núñez de Lara, di Garcilaso de la Vega, adelantado di Castiglia, del Re di Granata che era suo Ospite, fino al fratricidio.

Tale regime suscitò ostilità in gran parte dell'Europa occidentale, determinando un mutamento dinastico sul trono castigliano: Bianca di Borbone, da lui sposata nel 1353 ed accusata d'essere stata l'Amante di Federico, figlio della Guzmán, fu subito messa da parte e sostituita con la favorita Maria di Padilla.

La politica dissennata

Nel 1351, tolse l'assedio a Gibilterra; lasciò Siviglia per la Castiglia e, alla morte del Signore di Biscaglia, ne fece uccidere il treenne erede imponendo le nozze fra la sorella della piccola Vittima col proprio fratellastro Tello di Castiglia, così annettendo la regione.

Nello stesso anno e ancora nel 1352 riunì le Cortes a Valladolid emanandovi leggi contro il brigantaggio ed il vagabondaggio; provvedimenti a favore del commercio e dell’ agricoltura; norme contro le prerogative dell’Aristocrazia; iniziative a sostegno degli Ebrei.

Nella stessa sede definì le clausole matrimoniali con Bianca di Borbone, nipote del Re di Francia: il rito fu officiato per procura nell'abbazia di Preuilly il 9 luglio del 1352 e ripetuto di presenza il 3 giugno dell’anno successivo; tuttavia, dopo soli tre giorni, Pedro abbandonò la consorte per sospetta infedeltà; più tardi la ripudiò e nel 1355 la fece anche arrestare per dedicarsi alla relazione prematrimoniale con l’Amante Maria di Padilla, forse sposata segretamente così incorrendo nella posizione di Bigamo.

Ancora nel 1354 maturò nel regno una ribellione guidata dai figli della Guzmán e dal suo ex Precettore Albuquerque, avvelenato in ottobre a Medina del Campo.

Nel 1355 agli Insorti si unì, alla testa di truppe galiziane condotte da Enrico di Trastámara, anche Fernando Ruiz de Castro fratello di Giovanna: insieme conquistarono Toledo e Toro ma, dopo averli incontrati, Pedro partì per Segovia avendo guadagnato alla sua causa il fratellastro Tello ed i cugini Principi Giovanni d'Aragona e Ferdinando di Tortosa.

Convocate le Cortes riprese il controllo delle due città e liquidò la rivolta nel corso della quale il Sovrano aragonese Pietro IV dopo aver consentito ad Enrico di Trastámara il transito nei territori della Corona attaccò, nel 1356, due navi genovesi nelle acque andaluse di Sanlúcar de Barrameda.

L’atto scaturiva dall’appoggio fornito dalla Repubblica ligure e dalla aspirazione al recupero dei possedimenti murciani ceduti al Regno di Valencia.

Si avviò così quel conflitto quinquennale detto la Guerra dei due Pietro¹ e cessato nel 1361 senza Vincitori ma con la pace di Terrer del 18 maggio.

Ne 1357 Pedro fece assassinare l’Avversario Giovanni Luis de la Cerda, nipote dell'ex Pretendente al trono di Castiglia Alfonso e nel 1358 volle assistere alla esecuzione del proprio fratellastro Federico Alfonso, gemello di Enrico di Trastámara: Maestro dell'Ordine di Santiago e Signore di Haro.

Parallelamente fece eliminare il cugino Giovanni d’Aragona e dispose l’arresto della zia Eleonora, Regina/madre d'Aragona, irrogandole la pena di morte l’anno successivo.

Durante la guerra dei due Pietro, Enrico di Trastamara aveva attaccato Nàjera e nel corso degli scontri era morto Giovanni Fernandez, fratello di Maria Padilla.

Per rappresaglia l’instabile Sovrano mise a morte altri due fratelli di Enrico: Giovanni Alfonso e Pietro di Castiglia ed armò truppe che nel 1360 lo sconfissero ed indussero a fuggire in Francia.

Nel frattempo, Pedro IV d'Aragona continuava ad appoggiare Enrico di Trastamara accogliendone i Partigiani nei possedimenti della Corona: nel 1363, il cugino Ferdinando si trovò su suolo valenzano con le truppe castigliane.

Pedro ne ordinò l’omicidio a Burriana per la colpa di aver guidato l'insurrezione valenciana del 1348; tuttavia Enrico di Trastamara in maggio e con l'aiuto francese invase la Castiglia e nel 1364 occupò Valencia.

In quella circostanza le atrocità ordinate dal Sovrano furono tali che, nel 1366, maturò una ulteriore insurrezione ancora condotta da Enrico, supportato dal Sodale Carlo V di Francia: irruppero in Castiglia; si impadronirono di Toledo e di gran parte del Regno e il Trastamara fu proclamato Re a Calahorra.

Pedro si appellò, allora, agli Inglesi che raggiunsero Bordeaux sotto il comando di Edoardo il Principe nero e l’Alleato Carlo II di Navarra che consentì il passaggio nei propri territori: il 3 aprile del 1367 vinsero la battaglia di Nàjera; presero in ostaggio il Comandante delle truppe avversarie Bertrand du Guesclin e, entro la fine del 1367, recuperarono il controllo di tutto il Regno.

In quel periodo Edoardo si ammalò e le sue truppe guasconi e navarrine furono contagiate dalla dissenteria conseguendone l’abbandono della Castiglia.

Era l’inizio del 1368: Enrico con truppe del du Guesclin, liberato previo pagamento di un congruo riscatto, attraversato l’alleato Regno d'Aragona occupò metà della Castiglia e il 15 gennaio conquistò León.

La situazione restò immutata per l’intero anno finché, nel gennaio del 1369 Pedro, con l'aiuto di truppe islamiche del Regno di Granada e con un manipolo di Ebrei, lasciò l'Andalusia per liberare Toledo.

Lo scontro avvenne a Montiel e il 14 marzo Enrico lanciò l’offensiva che annientò la resistenza realista e costrinse il fratellastro a rifugiarsi nel castello di Montiel.

Per poter fuggire, la notte del 23 marzo Pedro si mise in contatto con du Guesclin, che finse di accettare introducendolo in una tenda in cui si trovava il fratellastro.

I due si scagliarono uno contro l'altro e, quando sembrava che Pedro avesse la meglio, du Guesclin intervenne e lo sopraffece consentendo ad Enrico di ucciderlo e succedergli sul trono.

Con Pedro di Castiglia, detronizzato dal fratellastro Enrico di Trastamara, si estinse il ramo principale legittimo della casata di Borgogna, poiché non lasciò nessuno erede legittimo.

Discendenza

Pedro e Bianca non ebbero prole.

Maria di Padilla, invece, gli dette quattro figli: Beatrice, entrata nel monastero di Santa Clara di Tordesillas; Costanza, Sposa di Giovanni Plantageneto Duca di Lancaster; Isabella,

moglie di Edmondo Plantageneto Duca di York; Alfonso, erede al trono.

Giovanna de Castro ne mise al mondo uno: Giovanni che, pur dichiarato successore dopo la morte del fratellastro, ne fu poi escluso in quanto illegittimo.

Oltre a figli nati da varie Amanti, ebbe poi da Maria de Henestrosa: Ferdinando;

da Teresa de Ayala nacque Maria e da Isabella de Sandoval i maschi Sancho e Diego.

Bibliografia

P.GarcíaToraño: ElRey Don Pedro elcruel y su mundo

Note

1)La Guera de losdosPedros fu combattuta dal 1356 al 1375 tra i Sovrani Pedro di Castiglia e Pedro IV d’Aragona. Antefatto: all'inizio del XIV secolo, la Castiglia era insanguinata da una guerra civile che impegnava il Re castigliano ed il fratellastro Enrico di Trastamara per il diritto alla corona.Pietro IV d'Aragona decise di supportare costui, sostenuto anche dal Comandante francese BretrandduGuesclin. Pietro di Castiglia dal canto suo era appoggiato dagli Inglesi: egli pretendeva il Rego di Valencia, comprensivo di pezzi di Murcia, Elche, Alicante e Orihuela; il Rovale aspirava a dominare il Mediterraneo in concorrenza con Genova.

Un incidente navale tra le due Potenze aveva già arroventato il clima: una galea catalana, armata da MossènFrancesc de Perellós che riportava delle lettere di marca del re aragonese, aiutò la Francia contro l'Inghilterra e tentò di arrembare due navi di Genova, alleata alla Castiglia il cui Sovrano tentò invano di catturarne una.

La guerra, che si svolse lungo i confini aragonesi e castigliani, fu prolungata dalla perdita del trono di Pedro di Castiglia cui subentrò Enrico di Trastámara. Il 9 maggio del 1357, i Castigliani conquistarono Tarazona e, dopo una temporanea tregua, presero le fortezze di Verdejo; Torrijos e Alhama. In ogni caso la Pace di Terrer fu negoziata il 18 maggio del 1361: vi si stabilì la restituzione delle conquiste.

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