Maggio 4, 2024

Inés de Castro

La galiziana Inés de Castro nacque a Comarca de la Limia fra il 1320 ed il 1325 e si spense a Coimbra il 7 gennaio del 1355, dopo essere stata prima l’Amante e poi la Sposa dell’ Erede al trono portoghese Pedro I.

Fu assassinata su mandato del suocero Alfonso IV, ostile alla relazione del figlio che, perdutamente innamorato, la consacrò Regina postuma consegnandola alla Letteratura romantica dei secoli successivi.

Ella era figlia illegittima di Aldonça Lorenço de Valladares e del Signore di Monforte de Lemos e Sarria Pedro Fernández de Castro che, imparentato col Re Sancho IV di Castiglia, dal 27 maggio del 1332 al 4 aprile del 1342 era stato Maggiordomo maggiore di Alfonso IX il Giusto per poi morire in campo eroicamente sotto Algeciras nel giugno successivo.

Fu educata alla corte dell’Intellettuale Giovanni Emanuele di Castiglia, nipote di Ferdinando III di Castiglia e, quando Costanza Manuele figlia di Costui fu promessa in matrimonio all'erede al trono portoghese Pedro I, Inés che le era cugina la accompagnò come Dama al seguito.

Dopo le nozze, però, lo sposo se ne invaghì.

Il legame fu tenuto segreto ma nel 1345 Costanza mise al mondo il legittimo Successore Ferdinando e si spense per le conseguenze del parto il 13 novembre: la relazione extraconiugale, allora, divenne di pubblico dominio.

Per il secondo matrimonio il Vedovo ignorò ogni indicazione paterna e, forse, sposò segretamente l’Amante dalla quale ebbe figli sani e forti, in contrasto col malaticcio Erede.

Preoccupato per la sorte del Nipote e per l'invadenza del seguito di Inés, sempre più influente fino a trascinare il Portogallo nelle lotte interne alla Castiglia, Alfonso decise di sbarazzarsene anche in considerazione della nozze ufficiali che furono officiate a Braganza nel 1354.

Aizzato da Alonso Gonçálvez, da Pedro Coelho e da Diego López Pacheco, Nemici storici della famiglia Castro, profittando dell’assenza del figlio, nel gennaio del 1355 il Sovrano si recò a Coimbra nel monastero di Santa Clara nel quale Ella viveva con i tre figli, per assassinarla.

Si vuole che Ella gli si inginocchiasse ai piedi e riuscisse a commuoverlo ma, quando già Alfonso aveva ceduto e aveva deciso di risparmiarla, i tre Aristocratici le si avventarono contro e la pugnalarono a morte.

Il Chronicon Conimbricensi annota che l’ordine di uccidere fu comunque dato dal Re.

Adolorato ed infuriato dal terribile evento, Pedro si armò contro il padre e scatenò la guerra civile nei territori settentrionali del Regno compresi fra il Duero ed il Miño.

Il conflitto si esaurì all'inizio del 1357 ed i Due si riconciliarono; tuttavia, asceso al trono, Pedro si vendicò facendo giustiziare gli Assassini dell’Amata e nel 1360 la proclamò a tutti gli effetti, ancorché defunta, Regina del Portogallo.

Si vuole che avesse preteso la riesumazione del corpo della Consorte; che l’avesse fatta posizionare sul trono; che l’avesse solennemente incoronata e che, dopo una sontuosa cerimonia, avesse costretto il Clero e l’Aristocrazia a baciarne le ossa delle mani, prima di ridarle sepoltura nella splendida tomba alloggiata nel monastero di Alcobaça ove fu poi inumato egli stesso.

La vicenda ispirò la tragedia La Castro di Antonio Ferreira .

Inés lasciò quattro figli:

Beatrice del Portogallo, Sposa di Sancho d’Alburquerque;

Alfonso del Portogallo, mancato prematuramente;

Giovanni del Portogallo, Duca di Valencia de Campos;

Dionigi del Portogallo, Duca di Cifuentes e di Escalona e Re nel 1383.

Lo spirito romantico del XIX secolo trasse spunto in testi di Poesia e di Prosa dalla tragedia di Inés, di cui scrissero Alejandro Casona; Antoine Houdar de la Motte; Henri de Montherlant e ancora Giuseppe Giordani, Niccolò Zingarelli e vari altri Autori di lirica.

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