Novembre 18, 2023

Mattia Corvino

Hunyadi Mátyás, in ungherese; Matija Korvin in croato; Matei Corvin in romeno; Matei Corvìn in slovacco; Matyáš Korvín in ceco o più semplicemente Mattia il Giusto, nacque a Cluj-Napoca il 23 febbraio del 1443 e si spense a Vienna il 6 aprile del 1490 dopo aver governato Moravia, Slesia e Lusazia; dopo aver regnato sull’Ungheria dal 1458 al 1490 e sulla Boemia dal 1469; dopo essere stato anche Duca d’Austria dal 1486.

Perché Corvino?

Il soprannome gli sarebbe stato assegnato dal Biografo Antonio Bonfini, a parer del quale la famiglia Hunyadi, di estrazione antico/romana dei Corvinus, ospitava un corvo nello stemma.

In Italia si asseriva che il Re fosse Romanum te ac Latinum hominem nos Itali asserimus, affirmamus, praedicamu, ovvero Sei un romano e un uomo latino. Noi italiani asseriamo, affermiamo, predichiamo.

L’affermazione era testimoniata anche nell'arte: a Roma il muro di una casa della piazza sul lato verso San Lorenzo in Damaso era decorato da una enorme immagine equestre di Mattia trionfante sul Turco e da una scritta latina rispetto alla quale si assumeva che egli fosse un discendente romano.

La stirpe di Marcus Valerius Corvinus era davvero in qualche modo saldata alla famiglia Hunyadi che, invece, risultava originaria dall'isola Corvina sul Basso Danubio?

Nel 1484 l'attribuzione di provenienza italica del Re ungherese era data per certa, come risulta anche dagli Annales di Ranzano.

Secondo i Registri della Slesia, invece, a Mattia fu sottratto un anello da un corvo che egli riuscì a catturare e ad uccidere.

A parere di altre Fonti, quando Mattia era prigioniero a Praga, la madre comunicava con lui attraverso un corvo.

Di certo egli apparteneva ad una ricca casata ed era figlio della nobile magiara Erzsébet Szilágyi e del leggendario János, Voivoda di Transilvania.

Alla morte di Ladislao V nel 1458, Mattia fu eletto Sovrano d’Ungheria col favore dello zio Mihály Szilágyi e cinque anni più tardi sposò la giovanissima Caterina Podĕbrady, figlia del Re di Boemia.

Il matrimonio durò solo un anno, poiché col loro unico figlio ella si spense prematuramente.

Nel 1464 egli sconfisse ed espulse i Turchi dalla Bosnia e nel 1468 avviò la crociata contro l’ex suocero, che aveva abiurato la fede cristiana per aderire al riformismo di Jan Hus: gli sottrasse il controllo della Moravia, della Slesia e della Lusazia in un solo anno.

Per il conflitto si avvalse di un corpo di Mercenari: i Fekete sereg o Armata Nera.

Morto il Podebrady, Mattia continuò la guerra contro il Successore Ladislao II che nel 1478 fu costretto a prendere atto delle conquiste e a sottoscrivere la pace di Olomouc, per effetto della quale il Corvino si fregiò anche del titolo di Re di Boemia.

Nel 1485 si assicurò anche il controllo di parte dell'Austria e tentò di ottenere la tiara imperiale; ma fu contrastato da Massimiliano d’Asburgo.

Corvino rese l’Ungheria uno Stato potente e prestigioso, nel quale spiccò la cultura rinascimentale italiana introdotta dalla seconda moglie: la Regina Beatrice d’Aragona, impalmata nel 1475.

Marsilio Ficino lo avvicinò alle idee di Platone e la circostanza fu determinata dalla iniziazione avvenuta attraverso i Filomati a Lucca, ove il Sovrano conobbe il neoplatonismo e i culti misterici rendendosi dimestico allo spirito culturale coevo.

Nel conflitto con gli Ottomani, Mattia fu fiancheggiato da Vlad III di Valacchia ma, dopo una pur solida alleanza, nel 1462 i due entrarono in conflitto a causa della crudeltà manifestata da Costui contro i mercanti Sassoni: Corvino invase allora la regione dell’Avversario e lo arrestò, deportandolo a Buda. Tuttavia, l'ampio consenso riscosso da Vlad in tutte le Corti europee, dotò il Prigioniero della graduale concessione di una condizione privilegiata.

Dall’unione con Beatrice d’Aragona non nacquero figli.

Il Re, allora, pensò si indicare alla successione il figlio illegittimo Giovanni.

L’iniziativa fu opposta dalla Regina.

La morte improvvisa del Corvino lasciò la Corte senza disposizioni, sicché ella chiamò alla tiara Ladislao Jagellone sposandolo segretamente.

Dopo l'ascesa al trono, le nozze furono annullate per un vizio di forma e Beatrice fu costretta a rientrare a Napoli mentre il figlio naturale di Mattia veniva designato Governatore di Bosnia.

Hunyadi, Erede del mitico János la cui statua arricchisce il colonnato della Piazza degli Eroi di Budapest, nella cultura di massa è considerato il più giusto Sovrano ungherese ed è Protagonista di un ciclo di racconti popolari nei quali se ne esalta anche l'abitudine di viaggiare in incognito per ascoltare e per parlare col Popolo e per avere cognizione del comportamento dei Potentati locali.

Ad una discesa in Italia del suo esercito fa riferimento la canzone Porta Calavena.

Ricordato come Mitomotore nazionale ungherese, egli legò la propria memoria alla chiesa di Nostra Signora Assunta della Collina del Castello a Buda, detta comunemente Chiesa di Mattia poiché in essa furono officiati i suoi due matrimoni.

Una sua imponente statua equestre è alloggiata nella città di nascita e un ritratto in bronzo è ospitato all'interno del castello di Buda.

La sua immagine, infine, è sulla banconota da mille fiorini ungheresi.

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