Novembre 18, 2023

Ludovico il Bavaro

Nacque il 1° aprile del 1282 a Monaco di Baviera, dove è sepolto nella Frauenkirche, e si spense a Fürstenfeldbruck l’11 ottobre del 1347.

Era stato Duca di Baviera dal 1294; Re dei Romani dal 1314; Imperatore del Sacro Romano Impero dal 1328.

I suoi genitori erano il Duca dell'Alta Baviera Ludovico II il Severo e Matilde d’Asburgo che, dal 1294, anno in cui restò vedova, dispose che il figlio crescesse e si formasse presso la corte asburgica viennese.

Nel 1301 Ludovico assunse la reggenza ducale della Baviera assieme al fratello Rodolfo e nel 1308 sposò Beatrice, figlia del Duca di Svevia.

Ancorché giovane, fu fin da subito rispettato e temuto per il rigore applicato anche nei confronti dei Familiari: nel 1310 costrinse il Germano a dividere il Ducato; nel 1313 accettò di riconciliarsi con lui; il 9 novembre dello stesso anno annientò nella battaglia di Gammelsdorf il Duca d’Austria e Stiria Federico il Bello, col quale pur era legato da rapporti di profonda amicizia e dall’infanzia condivisa.

Lo scontro vide in campo i Wittelsbach e gli Asburgo per ragioni dinastiche: i due Belligeranti, che erano stretti cugini, lacerarono le relazioni quando a Federico fu assegnata la tutela dei Duchi dell’Alta Baviera

Ingelosito, Ludovico occupò militarmente Landshut e Straubing e negò d’autorità la successione dei due Eredi minorenni dei Duchi rendendo inevitabile, nell'autunno del 1313, il ricorso alle armi.

Al termine di una giornata di sangue, il Bavaro risultò vincitore e costrinse l’Avversario a rinunciare alla tutela dei Pretendenti al Ducato, così contenendo l’espansionismo asburgico nella regione.

Nel frattempo era restato vedovo e, pertanto, nel 1324 a Colonia impalmò in seconde nozze la Contessa Margherita di Hainaut ed Olanda, così ampliando il potere dei Wittelsbach di cui, nel 1329 col trattato di Pavia, regolò la successione stabilendo che nel caso di estinzione della linea rudolfina nel Palatinato essa sarebbe stata trasmessa alla linea ludoviciana in Baviera e viceversa.

Nel 1340 infeudò il figlio omonimo della Marca del Brandeburgo e dal 1345, per effetto del matrimonio, assunto il dominio anche dell’Olanda, della Zelanda e dell’Hainaut, si dette all’abbellimento di Monaco perseguendo una attenta politica sociale e tentando di uniformare la giurisdizione nei propri territori.

Il conflitto con Federico d’Austria e Stiria

Dopo la morte improvvisa di Enrico VII nel 1314, la maggioranza dei Principi Elettori designò al trono imperiale Ludovico, che era il primo Wittelsbach ad assurgere a quel prestigioso ruolo. Su suggerimento dell’Arcivescovo di Magonza Peter von Aspelt, nel voto espresso nell’ottobre di quell’anno, egli ottenne quattro voti mentre la Minoranza elettorale ne attribuì tre a Federico d’Austria.

La contrapposizione impegnò l’intera Germania: il Sovrano si fece incoronare ad Aquisgrana, mentre il Rivale veniva investito del medesimo privilegio a Bonn dal Primate di Colonia.

Fu la guerra civile.

La querelle si risolse ancora una volta in campo aperto: nella Battaglia di Mühldorf del 28 settembre del 1322 l’Asburgo, malgrado il solido sostegno del fratello Leopoldo, subì una gravissima sconfitta e con mille e trecento Nobili fu fatto prigioniero.

Gli fu imposto un triennio di detenzione nel castello del Trasnitz, nell’Alto Palatinato, e solo l’abdicazione del Re di Boemia e la notifica della scomunica persuasero Ludovico a restituirgli la libertà con trattato stipulato in quella località il 13 marzo del 1325: Federico si impegnava a riconoscere l'autorità imperiale del cugino e a ritornare suo ostaggio se non fosse riuscito a convincere anche il proprio irriducibile germano a recedere dalle ostilità.

Di fatto, la belligeranza asburgica non cessò e, in osservanza al proprio giuramento, nonostante il Papa lo avesse dispensato, il Duca d’Austria si consegnò coraggiosamente alla ulteriore prigionia a Monaco ottemperando ai termini del Trattato.

La lealtà del gesto commosse Ludovico che, in nome degli antichi sentimenti, lo liberò e si accordò per condividere la corona imperiale nominandolo Correggente.

A quel tempo, rafforzata la propria posizione, egli chiese il riconoscimento del ruolo a Giovanni XXII che, deciso a mantenere una linea di neutralità, aprì un nuovo fronte di ostilità.

La pretesa della Curia romana di esaminare il suo diritto alla corona, indignò l’Imperatore che la ritenne una indebita ingerenza: egli era stato legittimamente eletto e riteneva pretestuosa e faziosa l’iniziativa del Primate dal quale ricevette formale interdetto.

Fu da quel momento che Ludovico fu sprezzantemente definito il Bavaro e fu da quel momento che si aprì una stagione di lotta durata tutta la vita: né il Pontefice, né i tre Principi elettori che avevano votato per l’incarico imperiale di Federico riconobbero il Trattato pur convenuto tra i due cugini.

Si giunse, pertanto, ad una seconda scrittura sottoscritta ad Ulm il 7 gennaio del 1326: Ludovico sarebbe stato consacrato Imperatore dal Papa e Federico avrebbe ottenuto il titolo di Rex Romanorum; tuttavia, morto il fratello Leopoldo, egli decise di rinunciare al governo dell'Impero e a gran parte del suo dominio austriaco spegnendosi il 13 gennaio del 1330 nel castello di Gutenstein.

Fu sepolto nel convento di Mauerbach che egli stesso aveva fondato.

Roma

Ludovico coltivava un solo proposito: indebolire lo strapotere del Papa che aveva stimolato la ribellione degli Asburgo; pertanto, d'accordo con i Ghibellini italiani, nel 1327 decise di marciare su Roma.

Il suo passaggio fu acclamato in ogni città laica ed egli, con al seguito Armati; Cortigiani; Vescovi e Cardinali impose tributi e riscosse l’omaggio dei Principi, dei Conti e del Clero feudatario dell’Impero definendo il Primate, durante una Dieta di Sostenitori, eretico ed indegno.

A Monza ricevette la corona ferrea da Guido Tarlati e, scomunicato il Titolare della Cattedra di Arezzo, entrò in Toscana sollecitando i Comuni che avrebbe attraversato a presentarsi al suo cospetto con i propri Sindaci.

Fece sosta a Castiglione della Pescaia e, deciso a festeggiarvi il Natale del 1327, vi si trattenne per diverse settimane favorendo il riposo dell’Esercito.

Ripresa la via Aurelia, per eludere conflitti con Siena, preferì non passare per Grosseto.

Ordinò, dunque, la costruzione sull’Ombrone di un ponte attraverso il quale, superando le valli irrigate dall’Albegna e dal Fiora e costeggiando Viterbo, giunse nell’Urbe.

Il Capitano del popolo romano Giacomo Sciarra Colonna lo cinse solennemente della corona imperiale in San Pietro.

Tre mesi più tardi l’Imperatore pubblicò il decreto Jacque de Cahors dichiarando Giovanni XXII deposto con l'accusa di eresia ed insediando l’Antipapa francescano Pietro Rainalduci col nome di Niccolò V, a sua volta delegittimato nel 1238 dopo che il Sovrano aveva ripreso le vie del Nord.

Fatta sosta a Viterbo, in compagnia dell’antipapa, si fermò a Grosseto che tentò invano di espugnare e infine nell’alleata Pisa, in attesa di essere affrancata dalla minaccia fiorentina per effetto della morte di Castruccio Castracani.

La situazione italiana si era arroventata: di fatto il Bavaro aveva negato al Papa il diritto all'approvazione imperiale, archiviando la tradizione secondo la quale gli era riconosciuto il diritto di incoronare gli Imperatori.

La frattura fra i due Poteri ecumenici per loro stessa natura era invitabile.

Nell'aprile del 1329, Pinalla Aliprandi riconquistò Monza liberandola dalle truppe imperiali e in maggio, col sostegno del fratello Martino, ne contenne ancora l’affondo e vanificò il tentativo tedesco di occupazione della città.

In quello stesso anno, Azzone Visconti fu nominato Vicario dell’Impero, così potendo mirare alla conquista del potere su Milano e Monza.

Ancora in quell’anno Ludovico si accordò con i nipoti, figli del fratello Rodolfo I di Baviera, attraverso il Trattato di Pavia che sancì la divisione in due della dinastia Wittelsbach.

Il 28 aprile del 1330, raggiunse la Baviera: vi fece erigere l'abbazia di Ettal e dette vita ad un dibattito sulle prerogative papali.

Si schierarono con lui Marsilio da Padova e Guglielmo di Ockham, che affermarono l’egemonia dell'Impero sulla Chiesa, confortati dai Principi a cui avviso un Sovrano eletto non necessitava di approvazione papale.

A quel punto non era più praticabile la via negoziale e, inoltre, il Re di Francia Filippo VI sabotava qualsiasi tentativo di riconciliazione con la Curia romana: l’Imperatore si era messo in una situazione senza vie d'uscita e, nonostante si alleasse con Edoardo III d'Inghilterra, la tensione dominava le Corti europee sollevando sempre maggiore scontento.

L'11 novembre 1329, premiandone la fedeltà, il Bavaro nominò Vicario imperiale Ludovico I Gonzaga Signore di Mantova.

La Dichiarazione Rhens

Riguardò l'elezione del Re da parte dei Principi elettori tedeschi.

Mentre l'autorità imperiale veniva indebolendosi per la nascita di importanti città e Principati, il potere di Costoro in Germania si rafforzò per effetto di tale atto, sottoscritto il 16 luglio del 1338: con esso, tranne Giovanni di Boemia, tutti i Nobili decisero che il Re fosse eletto dalla Maggioranza degli Elettori e che fosse automaticamente designato Imperatore, senza ulteriore nomina o approvazione o conferma o autorizzazione papale; tuttavia, nel 1346, con l'appoggio della Chiesa e della Corte di Francia, Carlo IV fu eletto Antiré.

La morte di Ludovico l’11 ottobre del 1347 sventò il regolamento di conti tra i due.

Nozze e discendenza

In prime nozze, Ludovico sposò Beatrice di Slesia –Glogau dalla quale ebbe:

Matilde, Sposa del Margravio Federico II di Meissen;

un bambino morto in tenerissima età;

Ludovico Duca di Alta Baviera, Margravio di Brandeburgo, Conte di Tirolo e marito di Margherita Maultasch;

Anna e poi Agnese, precocemente decedute;

Stefano II Duca di Bassa Baviera-Landshut, coniugato ad Isabella di Sicilia.

Dal secondo matrimonio contratto con Margherita di Hainaut ebbe:

Margherita maritata a Stefano d’Ungheria e poi a Gerlach di Hohenloe;

Anna, impalmata dal Duca Giovanni di Wittelsbach;

Ludovico VI il Romano Duca dell'Alta-Baviera e Margravio di Brandeburgo;

Elisabetta coniugata a Cangrande della Scala e poi ad Ulrich di Württemberg;

Guglielmo Duca di Baviera- Straubing e Conte di Hainaut, Olanda e Zelanda;

Alberto Duca di Baviera -Straubing e Conte di Hainaut, Olanda e Zelanda;

Beatrice moglie di Erik XII di Svezia;

Agnese morta nell’infanzia;

Ottone V Duca di Alta-Baviera e Margravio di Brandeburgo;

Ludovico deceduto ad un anno.

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